FIABA

La Scarpa Triste e il Giardino Felice. Una Storia di Riciclo

C’era una volta un bambino di nome Carlo che, per il suo sesto compleanno, espresse un desiderio molto speciale: “vorrei tanto delle scarpe magiche, con cui vivere meravigliose avventure e tanti momenti di divertimento!!!”.

E proprio nel giorno del suo compleanno, Carlo ricevette un pacco speciale. La scatola era avvolta da una carta piena di colori. Sembrava quasi un arcobaleno! E c’erano anche tanti brillantini che, mentre Carlo scartava il suo regalo con curiosità, andavano di qua e di là. Brillantini sulle mani, sulla faccia, dappertutto. Insomma, Carlo non aveva ancora scoperto cosa ci fosse nella scatola, ma già quel regalo aveva qualcosa di magico.

Alla festa di compleanno di Carlo i suoi amichetti urlavano eccitati e divertiti “scarta la carta! Scarta la carta! Scarta la carta!”. Erano tutti così curiosi di conoscere cosa ci fosse nella scatola e anche Carlo non stava più nella pelle. E finalmente, strato di carta dopo strato di carta, Carlo aprì la scatola e dentro ci trovò un bellissimo paio di scarpe da ginnastica verdi con dei lacci bianchi lunghi lunghi con cui poter fare un bel fiocco grande. Carlo non poteva credere ai suoi occhi, il suo desiderio si stava avverando.

Non aspettò nemmeno un attimo e infilò subito quelle belle scarpe verdi. Mentre le infilava, aveva quasi la sensazione che quelle scarpette si muovessero un po’ per conto loro. Si sentiva quasi come se fosse su un tappeto volante. Ed era proprio così, le scarpe verdi di Carlo erano veramente magiche. Il desiderio di Carlo si era avverato!

Da quel momento Carlo iniziò a vivere meravigliose avventure di gioco e divertimento insieme alle sue scarpe. Gli sembrava di vivere una favola, come quelle che aveva sentito tante volte dai libri di racconti della buonanotte. Ora era lui il protagonista di una bella fiaba e si sentiva il bambino più fortunato del mondo! Con quelle scarpe Carlo saltava più in alto, correva più veloce, camminava più allegro, faceva girotondi più vertiginosi e faceva scoperte sensazionali! Una volta, in una delle sue tante avventure, le sue scarpette lo portarono in un giardino segreto pieno di fiori di ogni specie e colori! Un sogno!

Quelle scarpe verdi erano proprio delle amiche per Carlo. Lui era felice con loro ma, attenzione, anche loro erano felici con lui! Ogni giorno non vedevano l’ora di calzare i piedini di Carletto. E sì…quel bambino per loro era Carletto, il loro Carletto.

Ma giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, Carlo cresceva. Diventava sempre più alto e anche i suoi piedini diventavano sempre più lunghi. E, una mattina, non riuscì più a infilare le sue scarpette. Quello fu decisamente il giorno più triste della sua vita. E della vita delle scarpette. Non potevano più correre, camminare, saltare con il loro Carletto e non volevano nessun altro bimbo. Solo lui!!!

Carlo pianse così tanto che la sua mamma e il suo papà corsero a comprare un altro paio di scarpe. Ma questo non servì a nulla. La tristezza di Carlo non aveva fine e anche le sue scarpette non conoscevano più la gioia.

Una notte, però, accadde un’altra magia. Dal cielo stellato illuminato da una enorme luna piena, arrivò una fatina. “Ciao Carletto, io sono Betty, la fatina amica della Natura e sono qui per aiutarti a trovare di nuovo la tua felicità. Le tue scarpette possono fare ancora grandi cose insieme a te. Per te e per tanti altri bambini. Sei pronto a scoprire come?”. Carletto non esitò un istante e gridò un fortissimo “sìììììììììììììì”.

Betty portò Carletto e le scarpette in un posto grande dove c’era una macchina gigante, tanto enorme che quasi avevano paura. Quella macchina sembrava un mostro agli occhi di Carletto. Aveva come una bocca grande dove finivano, attraverso un nastro trasportatore, delle scarpe vecchie. “Noooooooooooo”, urlò Carletto “io non farò finire lì le mie scarpette, mai e poi maiiiiiiiiiiiiiii!”.

Betty scoppiò in una risata e disse: “Carletto, non essere precipitoso, non hai ancora visto il resto e, ricorda, io sono Betty, una amica della Natura!!”. Betty portò Carletto e le scarpette dall’altra parte della macchina. Quello che trovarono davanti ai loro occhi aveva dell’incredibile. Una montagna di granelli di gomma morbidissimi e coloratissimi. Ogni granello sembrava quasi sorridere.

Carletto iniziò a capire che qualcosa di bello poteva ancora accadere. “Vedi, Carletto”, disse Betty “le scarpe vecchie di solito finiscono nell’immondizia…ma questo nostro mondo e già così pieno di rifiuti. Questa macchina che vedi è un’amica della Natura come me, perché salva le scarpe vecchie dalla discarica, dove tutto ha una fine per sempre, e gli regala una seconda vita. Le trasforma in questi granuli di gomma. E sai per farci cosa? Dei parchi giochi per i bambini!!!”.

In quel momento a Carletto fu tutto Chiaro: quei pavimenti morbidi dei parchi giochi su cui tante volte era caduto senza farsi male, erano fatti con le scarpe da ginnastica!

Le scarpette di Carlo si guardarono negli occhi e, anche se molto commosse, capirono che cosa fare. Carletto portò le scarpe alla bocca della macchina. Separarsi da loro faceva male, ma sapeva che era solo un arrivederci. Le scarpette entrarono nella bocca della macchina con una lacrimuccia, ma uscirono di lì sotto forma di granuli felici. Stavano per diventare un nuovo giardino pieno di giochi per bimbi. Stavano per diventare un Giardino di Betty.